Cos'è
Al centro della ricerca dei due artisti contemporanei - tra i più rinomati nell’arte scandinava - c’è l’osservazione e la rappresentazione di una regione del Nord Europa, ancora in gran parte allo stato naturale, l'attenzione per il valore e la fragilità del paesaggio, il clima e l’identità dei luoghi, con la loro storia, cultura, mitologia e tradizioni. La loro visione artistica è un racconto che non si limita ad una contemplazione estetica, ma coinvolge in un’esperienza più profonda, cognitiva e sensoriale.
Il percorso espositivo propone al visitatore un’immersione sensoriale nel paesaggio nordico tra forme, colori, profumi e materiali richiamati da betulle, pini, muschi, licheni, legni, sassi e conchiglie, pelli di renna e i colori del cielo d’inverno e del mare ghiacciato.
Le opere raccontano l’anima dei luoghi e diventano scene di vita e di azioni dell’agire umano: le case e il lavoro dei pescatori nei piccoli porti delle isole Lofoten, i boschi di betulle della regione del Värmland, la vita nomadica dei Sami/Lapponi e le loro proteste per difendere le terre e i pascoli delle renne, insidiati sia dallo sfruttamento delle risorse naturali che dai cambiamenti climatici.
L’obiettivo della mostra è stimolare un dibattito sul valore e la fragilità del paesaggio, anche il nostro, e incentivare la consapevolezza che la bellezza del paesaggio dipende da come lo usiamo e come lo viviamo, dal consenso che i “luoghi” hanno una propria identità e una “voce” che dobbiamo ascoltare.
Il dialogo tra arte e natura nordica viene sviluppato da Britta Marakatt–Labba e Lars Lerin con diverse tecniche: la prima con i ricami e il secondo con l’acquerello. I due artisti ci trasmettono le loro percezioni e i loro legami a paesaggi di campi innevati, di boschi e di mare, facendoci percepire il freddo, il silenzio e l’immensità degli spazi, includendo oltre ai valori ambientali, culturali e sociali, i significati simbolici ereditati dalla loro mitologia e dalla loro storia.
In mostra a Como vengono presentati i ricami di Britta Marakatt–Labba, artista tessile e pittorica strettamente legata alla narrativa Sami, una cultura che attraversa il Nord di Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia. Figlia di allevatori di renne e cresciuta in un territorio dal clima rigido, i suoi ricami narrativi eseguiti con sottili fili di lana, seta e lino su tessuto bianco, disegnano la storia di un popolo poco conosciuto e ancora in cerca di legittimazione, nonostante le sue antichissime origini. Il suo mezzo d’espressione, l’ago e il filo, evidenzia l’estetica della lentezza e porta a riflessioni sulla saggezza silenziosa degli animali, su tutto ciò che vive, sottolineata dalla presenza di renne, corvi, figure mitologiche Sami. Le sue storie e racconti del popolo Sami sono stati esposti in tutto il mondo, in particolare a Documenta (Kassel, Germania) nel 2017 e alla Biennale di Venezia nel 2022.
Gli acquerelli di Lars Lerin, pittore e scrittore, raccontano percezioni e legami a paesaggi di boschi e di mare, facendoci capire il freddo, il silenzio e l’immensità degli spazi. Considerato uno dei principali artisti scandinavi nella tecnica dell'acquerello, Lerin ha tenuto mostre personali e collettive in musei e gallerie d'arte in Svezia, Danimarca, Finlandia, Francia, Isole Faroe, Islanda, Germania, Norvegia e Stati Uniti. Le sue opere sono esposte in Svezia e Norvegia. Scrittore, ha pubblicato più di cinquanta libri, e il testo di saggistica “Naturlära – Imparando dalla Natura” è stato premiato con l'August Prize 2014.
Il rapporto con la natura sarà oltremodo amplificato in mostra attraverso una installazione verde, curata da Botanic Studio And Deco, ispirata alla vegetazione della foresta svedese, in cui il visitatore potrà immergersi e rigenerarsi, accompagnato da un sonoro curato da Paolo Lipari. L’allestimento naturale interesserà sia l’ingresso della Pinacoteca, sia il cortile interno e alcuni spazi della mostra.
Britta Marakatt-Labba
Britta Marakatt-Labba (1951) proviene da una famiglia di allevatori di renne che vive in Sápmi, uno dei territori più settentrionali del pianeta, patria delle comunità indigene dei Sami. Per più di quarant’anni, la sua pratica artistica ha legato inscindibilmente i metodi di narrazione visiva alla cultura di queste popolazioni e al paesaggio nordico, unendo antiche usanze, pratiche culturali, tradizioni orali, miti e ricordi personali. Ferma sostenitrice dell’autodeterminazione e della decolonizzazione di questa terra, alla fine degli anni Settanta entra a far parte del gruppo di artiste e artisti Sami impegnati nell’affermazione della propria autonomia artistica e attivi nelle proteste contro l’espansione dell’industria estrattiva e delle centrali idroelettriche nella regione. Britta Marakatt-Labba è conosciuta per i suoi poetici ricami eseguiti con sottili fili di lana, seta e lino su tessuto bianco. Tra le sue mostre internazionali recenti: Documenta 14 a Kassel, Aten (2017), Biennale di Venezia (2022), a Birmingham (2022) e Lethbridge, Kanada (2021/22). È ora in corso una sua importante personale al National Museum di Oslo.
https://www.labiennale.org/it/arte/2022/il-latte-dei-sogni/britta-marakatt-labba
Lars Lerin
Lars Lerin è nato nel 1954 e cresciuto a Munkfors, nella regione del Värmland. Ha studiato alla scuola di Gerlesborg 1974-75 e al Dipartimento di Belle Arti, Valand 1980-84. Negli anni '90 ha vissuto per quasi un decennio sulle isole Lofoten. È considerato uno dei principali artisti scandinavi nella tecnica dell'acquerello; ha tenuto mostre personali e collettive in musei e gallerie d'arte in Svezia, Danimarca, Finlandia, Francia, Isole Faroe, Islanda, Germania, Norvegia e Stati Uniti. Lerin è anche un prolifico autore e dal suo debutto Utpost (1983), ha scritto e pubblicato più di cinquanta libri. Il suo libro Naturlära è stato premiato con l’August Prize 2014; nel 2016 è stato insignito della medaglia reale “Litteris et Artibus” per i suoi grandi successi come artista e autore.
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